Le immagini, i testi e i materiali pubblicati nelle pagine di questo sito rappresentano la brevissima sintesi di una ricerca che aveva l’obbiettivo di raccogliere un primo insieme di fonti e un apparato documentario per ricostruire la vita dei civili in Toscana durante la seconda guerra mondiale.

L’attività di documentazione si è svolta sostanzialmente in tre fasi principali di ricerca e acquisizione.

La prima ricerca è stata condotta presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma, la seconda presso gli archivi di Stato della Toscana e presso le sedi di alcuni Istituti storici della Resistenza. La terza e ultima fase di ricerca ha invece riguardato l’acquisizione di un campione di memorie edite scritte da civili che, oltre al loro valore documentario, potessero fornire un primo corpus testuale, che permettesse di capire più da vicino l’esperienza dei civili toscani in guerra. Si tratta di una selezione di testi narrativi e autobiografici relativi al periodo e al tema indagati che è stata digitalizzata e sottoposta a un’analisi linguistico-computazionale.

In generale, al fine di poter ricostruire un’immagine complessiva del peso della guerra sulla società civile in Toscana, la documentazione raccolta negli archivi è relativa all’arco cronologico compreso tra 1939 e 1947.

 

Osservare, mappare, studiare la vita quotidiana attraverso le carte prodotte dalle istituzioni

La raccolta di documentazione svolta presso l’Archivio centrale dello Stato e presso gli Archivi di Stato delle dieci province toscane rappresenta la parte fondamentale di questa ricerca. È stata questa la base documentaria per elaborare i testi che compongono le pagine del sito, pensato per una fruizione divulgativa. Attraverso le carte prodotte dalle principali istituzioni repressive del regime fascista che, a vari livelli, controllavano e osservavano la società dell’Italia in guerra è stato possibile avere una prima mappatura della vita dei civili. Anche se questi documenti (relazioni, rapporti, prospetti) redatti da prefetti, questori, comandanti locali dei carabinieri ecc. rappresentano la fonte principale, assai utile anche per la loro certa periodicità, all’occorrenza anche altri documenti prodotti da altri enti che si occupavano di regolare la vita quotidiana della società sono stati presi in esame.

 

La tipologia delle fonti

La ricerca è partita raccogliendo carte di polizia conservate presso l’Archivio centrale dello Stato di Roma, come le relazioni dei questori e degli ispettori delle zone Ovra, che informavano i vertici del regime sullo “spirito pubblico”, l’umore della popolazione, l’andamento dell’economia e l’ordine pubblico nelle varie provincie dell’Italia e nel nostro caso della Toscana.

In una seconda fase di ricerca, stavolta negli Archivi di Stato della regione, è stata dedicata attenzione alle relazioni periodiche redatte dai prefetti di ciascuna provincia della Toscana: si tratta di documenti importanti che informavano i vertici del regime sull’andamento complessivo della situazione politica ed economica della provincia di riferimento.

Anche altri documenti sono però stati tenuti di conto, al fine di contribuire a ricostruire la vita dei civili: si tratta di quelli che vari enti pubblici delle singole province inviavano al prefetto per documentare l’andamento delle più disparate attività economiche e sociali, come uffici del lavoro, ispettorati dell’agricoltura, consorzi agrari, uffici dell’industria, camere di commercio, sezioni dell’alimentazione, uffici di assistenza pubblica, ecc. Sempre all’interno della documentazione conservata presso gli archivi di Stato della Toscana, sono importanti carte e rapporti di uffici che si occupavano di questioni fondamentali per la vita e l’organizzazione della società, come le relazioni prodotte dai provveditorati e dagli uffici provinciali scolastici, che raccontano le difficoltà della scuola nel tempo di guerra, oppure dagli uffici del genio civile, che documentano i danni devastanti lasciati dalla guerra in Toscana. Interessanti in questo contesto sono anche i documenti prodotti da quegli enti istituiti in vista della guerra, quali ad esempio l’Unpa (Unione nazionale protezione antiaerea).

Naturalmente la disponibilità di questa documentazione è piuttosto eterogenea, talvolta anche per effetto della guerra stessa. Non in tutte le province Toscane è stata conservata la stessa quantità di carte per le stesse serie documentarie. Ad esempio, se gli archivi di Stato di province come Grosseto, Arezzo e Siena dispongono, pur con alcune differenze, di una notevole quantità di documentazione, non può dirsi lo stesso per province come Massa e Pistoia. Tuttavia, nel corso di questa ricerca negli archivi di Stato della regione è emersa nel complesso una quantità di documentazione consistente, tale da consentire una prima ricostruzione accurata del peso della guerra sulla società civile della Toscana.

Dal punto di vista della documentazione fotografica gli Archivi di Stato non rappresentano i luoghi principali dove immagini di interesse storico sono raccolte. Eppure anche nei fondi da loro conservati è possibile reperire fotografie spesso assai significative.

Fondamentale infine è stato il contributo di alcuni degli Istituti storici della Resistenza attivi in Toscana, che hanno nel tempo accumulato raccolte preziose, senza le quali molti aspetti ed episodi, come si vede anche in questo sito, non avrebbero potuto essere visualizzati.

 

Parole della guerra dei civili. I testi

Accanto alla documentazione archivistica, testuale o iconografica, in questo progetto di ricerca le memorie edite giocano un ruolo importante, per il loro intrinseco valore documentario, di “testimonianza viva” del tempo di guerra.

È facile osservare come in Toscana, forse più che in altre regioni di Italia, i testimoni, e poi dopo di essi le amministrazioni locali e le associazioni, da ogni angolo del territorio regionale, nel corso dei decenni si siano impegnate a promuovere una cultura della memoria, anche sostenendo e favorendo la pubblicazione di racconti, diari, testimonianze e raccolte di documenti relativi alla storia delle comunità locali nel periodo della seconda guerra mondiale.

Non si voleva né si poteva certamente, in un sito e per un sito, raccogliere e rendere di nuovo pubbliche tutta questa larghissima messe di testimonianze. Ma se ne è proposta una scelta, di diverse decine, cercando di offrire uno spaccato delle diverse esperienze di guerra dei civili toscani in quei difficili anni di guerra.

Una parte di queste testimonianze è infatti stata scritta proprio da civili, donne e uomini di tutte le età che hanno avuto la forza e la fortuna di poter lasciare per iscritto il proprio sguardo sul tempo di guerra: chi in forma di diario, scrivendo in contemporanea agli eventi, chi in forma di memoria, scrivendo subito dopo o spesso molti anni dopo quegli avvenimenti.

 

Parole della guerra dei civili. La linguistica computazionale

Per cercare di comprendere le esperienze del tempo di guerra, e per cogliere taluni significati profondi dei testi che le hanno narrate, si è pensato di far ricorso agli strumenti della linguistica computazionale. Ovviamente, come per il numero dei testi raccolti (che avrebbero potuto essere molti di più, e per i quali era necessaria una forte selezione), per poter far emergere al meglio il contributo che la linguistica computazionale può offrire alla ricerca e alla comprensione storiche, sarebbe stato necessario “lavorare” molto più approfonditamente di quanto è stato qui possibile l’aspetto della connotazione dei lemmi che compongono i testi prescelti e digitalizzati. Pur con qualche inevitabile effetto di “rumore”, in un sito divulgativo e storico e non linguistico, è comunque interessante osservare come queste tecnologie permettano di cogliere la frequenza di talune parole, di taluni verbi ecc. che assai da vicino ritraggono la situazione di guerra. La possibilità di poter liberamente interrogare – nella sezione testi e parole dalla guerrai testi digitalizzati con ricerche a parola libera permette di avvicinarsi direttamente alla crudezza e alla violenza degli anni di guerra, quale i civili del tempo li vissero.